Emozioni censurate e disturbi psicosomatici nei bambini

Emozioni censurate e disturbi psicosomatici nei bambini

Written by Zeroseiplanet Formazione e consulenza per i servizi educativi 06

Quante volte incontriamo bambini che lamentano cefalea, dermatiti, asma e disturbi gastrointestinali? Bambini che sistematicamente vomitano tutte le mattine prima di andare a scuola, o che hanno il corpo ricoperto di eczemi? Quando queste patologie non hanno una causa organica ma funzionale, ovvero l’organo colpito è sano ma si altera nella sua funzione per via di un disagio psichico, inespresso o non riconosciuto, che si riflette nel corpo, allora parliamo di disturbi psicosomatici (PDM-Manuale Diagnostico Psicodinamico) (2006) ), molto comuni durante l’infanzia.

I bambini spesso non sono in grado di utilizzare il linguaggio per esprimere il loro disagio psichico, o semplicemente per dare un nome a quell’emozione spiacevole che avvertono, e allora il corpo diventa il principale veicolo di espressione del dolore psichico.

Sembra incredibile che uno stato psichico possa tradursi in un effetto fisico in maniera così prepotente sul corpo? ma questi disturbi psicosomatici non sono affatto malori inventati dalla mente di un bambino capriccioso che non vuole andare a scuola! Si tratta di un SOS reale, inviato dal corpo che ci vuole comunicare qualcosa che il bambino prova, qualcosa di sgradevole: paura, angoscia, rabbia non espresse… Sintomi reali che esigono di essere ascoltati.

Il bambino ha bisogno che quel sintomo venga riconosciuto, e che l’emozione sottostante a quelle sensazioni corporee possa, finalmente, essere legittimata ed espressa “a parole”. Altrimenti, non trovando un canale nel riconoscimento mentale e nell’espressione comunicativa queste emozioni devono per forza trovare uno sbocco diverso, corporeo e finiscono per essere somatizzate.

Perchè tutto parte da lì: dal sottile rapporto tra mente, corpo e cervello e, specialmente quando si parla di bambini, dalla relazione che nasce nell’interazione con la principale figura di accudimento, generalmente la madre. La modulazione degli affetti ricopre un ruolo cruciale nella nostra vita.

L’ abilità dell’educatore sta nel comprendere lo stato interno del bambino e sintonizzarsi con esso. Possiamo aiutare i bambini a comprendere a poco a poco che quando avvertono determinate sensazioni corporee, queste saranno ascrivibili a determinate emozioni che dapprima possono essere riconosciute, poi manifestate e verbalizzate.

E soprattutto, che le emozioni non vanno censurate, perchè sono proprio le emozioni nascoste che vengono somatizzate.

La grande conquista per lo sviluppo di un’integrazione psicosomatica, cioè l’integrazione tra il Sé corporeo e il Sé emotivo in un Sé coeso, tanto fisico quanto psichico, passa attraverso emozioni che devono essere vissute, manifestate, esplicitate: il bambino ha bisogno che quel sintomo venga riconosciuto, e che l’emozione sottostante a quelle sensazioni corporee possa, finalmente, essere legittimata ed espressa “a parole”.

 

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