Il valore educativo dei burattini
I burattini hanno grandi potenzialità come strumenti educativi da utilizzare con i bambini al nido, e nel loro uso in drammatizzazioni più o meno complesse possiamo riconoscere diverse funzioni:
- Innanzitutto la loro funzione di oggetto transizionale: i burattini possono avere la funzione di proporsi come mediatori fra il sé e il non-sé e per questo possono favorire la percezione dell’altro, soprattutto in bambini particolarmente chiusi o ripiegati in sè stessi.
- possono divenire espressione di emozioni e di stati d’animo diversi, facendosi così specchio dell’emotività del soggetto coinvolto;
- possono facilitare l’espressione del mondo interiore, attraverso un’interazione gestuale o verbale;
- favoriscono una maggiore libertà espressiva e creativa, perchè permettono di creare dei contesti narrativi dove i bambini sono liberi di esprimersi e raccontarsi e dove l’educatrice può valorizzare la loro spontanea curiosità e originalità.
Come educatori, proponendo l’uso dei burattini ci metteremo in gioco anche noi, attraverso l’uso del linguaggio analogico in cui interagiscono la voce e il movimento corporeo; sicuramente amplieremo i canali comunicativi ed espressivi per poter meglio gestire la relazione con il bambino, ed inoltre favoriremo lo sviluppo nel bambino di competenze comunicative e affettive.
I burattini possono diventare un eccezionale strumento anche nelle mani dei bambini. I burattini possono essere consegnati ai bambini non tanto per creare uno “spettacolo” ma per stimolare comunicazione, espressione e socializzazione: i burattini diventano per i bambini strumento di conoscenza e di apprendimento.
Anche il gioco dei burattini rientra nei “giochi simbolici”, perché è caratterizzato da un processo di significazione indiretta, tipico di tutte le manifestazioni simboliche: qualcosa viene utilizzato per significare, rappresentare qualcos’altro.
La giustapposizione di un’azione reale e una di finzione intenzionale costituisce infatti la struttura fondamentale del gioco simbolico, e nel gioco dei burattini infatti:
– il bambino può trattare un oggetto inanimato, il burattino, come un essere animato per es., prendersi cura di lui dandogli da mangiare, farlo dormire…
– il bambino può fare eseguire al burattino azioni solitamente eseguite da altri (per es., cucinare, telefonare, fingere di fare il dottore),
– trasferire stati d’animo differenti al burattino trovando una collocazione nell’oggetto che si anima.
Grazie ad un’attenta osservazione del gioco o ad una discreta partecipazione, l’insegnante avrà modo di conoscere meglio i bambini e risolvere eventuali problematiche in corso.
Animazione del burattino
L’animazione dei burattini può essere inizialmente guidata dall’educatrice nel gruppo dei bambini: aiutandoli ad esplorare le diverse voci del burattino, con i movimenti e un fare insieme in cui verrà data la massima libertà all’espressione di ciascun bambino.
Dentro al limite della forma e del movimento che il bambino può fare (è la mano e l’espressione del viso che si attivano) impara a prendere confidenza con i diversi piani della comunicazione dentro delle regole di gruppo (c’è un turno per parlare). Si apprenderanno le prime rudimentali basi di un piccolo racconto inventato sul momento, facendo agire i vissuti. Una piccola storia che abbia un inizio e una chiusura, permetterano ai bambini di avere un contenimento di questa esperienza.
Attraverso l’animazione dei burattini possiamo proporre tutta una serie di attività: • Raccontare storie e favole. • Recitare piccoli copioni improvvisati. • Raccontare episodi della quotidianità. • Proporre percorsi esperenziali intorno ad un argomento preciso. • Proporre progetti a largo respiro. • Stimolare confronto e dialogo tra i bambini. • Intervenire per risolvere problematiche. Inoltre, l’uso dei burattini può accompagnare diversi momenti nella vita quotidiana dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia:- Può accogliere i bambini il primo giorno, facendo loro da guida per visitare gli ambienti.
- Accompagnare i bambini al bagno o a mensa.
- Avvicinare i bambini che si isolano.
- Accompagnare il gruppo nelle uscite.
- Aiutare la maestra e i bambini nelle varie mansioni giornaliere (sistemare la classe, mettere a posto i giochi).
- Proporre giochi.
- Annunciare ricorrenze.
- Discutere progetti.
- Intervenire in progetti di bilinguismo.
Il tipo di burattino più diffuso al nido è il burattino a guanto in cui l’educatrice infila la mano e lo anima muovendo le dita. Ne esistono di diversi tipi e materiali: alcuni sono provvisti di “doppia faccia” (fronte/retro) con espressioni opposte: allegro-triste, imbarazzato-spaventato, allegro-sorpreso, allegro-arrabbiato e soo particolarmente adatti per lavorare sulle emozioni.
Un altro tipo è il burattino a dita, che si infila su un singolo dito animandolo con semplici movimenti: può essere usato facilmente anche dai bambini più piccoli.
Il burattino su bastoncino, il burattino a cono sono altre tipologie piuttosto diffuse, che possono anche venir create in sezione con i bambini utilizzando materiali di riciclo.
PER SAPERNE DI PIU‘: dal catalogo dei corsi Zeroseiplanet per educatrici di asilo nido e insegnanti di scuola dell’infanzia, il corso “BURATTINANDO“
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