Quell'oggetto così importante! Oggetti transizionali…

oggetto transizionaleGli “oggetti transizionali” vengono definiti dagli psicologi come “oggetti di conforto transizionali” e possono essere oggetti morbidi come una vecchia copertina della culla, un fazzolettino o giocattoli più tradizionali come i peluche a cui i bambini di un anno si affezionano con una vera e propria passione.

Si tratta sempre di qualcosa di molto familiare che dà al piccolo conforto e sicurezza.  Solitamente il bambino si addormenta con l’oggetto vicino e molto spesso lo colloca in una posizione precisa e sempre uguale e dove può facilmente ritrovarlo se si sveglia la notte. Sarà per lui una cosa molto preziosa che non bisogna mai dimenticare quando si va in vacanza, al nido o se si cambia casa. Non persuadiamo il piccolo a lasciare l’oggetto a casa quando usciamo e non obblighiamolo a rinunciare ad esso ripetendogli che è un oggetto solo per i bambini più piccoli. Decidiamo piuttosto insieme a lui dei luoghi sicuri dove lasciarlo e che siano facilmente raggiungibili dal bambino per poterlo riprendere quando ne sente la necessità. Non c’è nulla di cui preoccuparsi se il bambino non riesce a stare in classe senza il suo oggetto preferito o non può farne a meno quando va a letto. Questi oggetti hanno una grande valenza emotiva per i piccoli. I bambini hanno la necessità di sentirsi protetti quando vanno a dormire o durante i primi anni della frequenza di un nido e sentono il bisogno di una presenza vicina che supplisca la figura del genitore. Gli serve come consolazione nei momenti tristi in cui non vedono un genitore accanto a loro. Si sentono protetti perché l’oggetto per loro rappresenta un ponte che li collega al papà ed alla mamma che glielo hanno regalato. I bambini sceglieranno da soli il piccolo giocattolo che si trasformerà in qualcosa di molto amato e che diventerà parte di loro stessi. Non badiamo all’aspetto dell’oggetto scelto dal piccolo e cerchiamolo insieme a lui se viene smarrito affinché il bambino si senta amato ed appoggiato. Quando cresceranno non sentiranno più la necessità di questi oggetti e li abbandoneranno da soli. È solo questione di tempo. A cinque anni il bambino comincerà a sentirsi più autonomo dal punto di vista emotivo ed inizierà a fare a meno dell’oggetto transizionale. Il legame con esso scomparirà e desidererà portare solo un piccolo giocattolo in tasca come testimonianza degli ultimi sprazzi di attaccamento che rimangono. Non è utile favorire un attaccamento eccessivo verso tale oggetto e nemmeno conveniente trattarlo in modo spregiativo o creare situazioni nelle quali il bambino si sente ridicolo per il fatto di possedere questo oggetto e ancor meno privare il bambino di tale oggetto nei momenti di castigo. Consideriamolo semplicemente il giocattolo preferito del bambino e manteniamolo in buone condizioni per quanto riguarda l’igiene. Non è molto indicato però lavarlo spesso e a sua insaputa poiché avremo tolto il suo odore familiare e questo sarà fonte di proteste da parte del piccolo. Come comportarsi se si rovina? È importante procurarsene un duplicato per evitare di incorrere in una crisi del piccolo. Il nuovo oggetto anche se molto simile al primo non avrà mai lo stesso aspetto ed odore di quello che per anni il bambino ha portato nel suo lettino ma sarà sempre meglio di niente. Non bisogna mai pensare che il bambino affezionato tanto al suo oggetto e che fatica a separarsene sia un bambino problematico o troppo timido. Questi bambini hanno bisogno di passare durante i primi anni attraverso questa fase che supereranno senza alcun problema e con il nostro consenso accettando che per un periodo di tempo breve o lungo tale oggetto farà parte della sua persona.

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