Misure regionali per il sostegno dei servizi educativi

La sopravvivenza del sistema dei nidi e servizi integrativi per la prima infanzia è stato messo a dura prova in questi mesi di emergenza sanitaria. Sappiamo bene che la gestione dei servizi, anche prima della chiusura forzata, si basava su equilibri e margini molto sottili: la sospensione delle attività educative ha comportato una crisi molto grave. Da una parte, la sospensione dei contributi pubblici per i nidi accreditati, dall’altra la mancata entrata rappresentata dalle rette, hanno messo in ginocchio il sistema, e molti servizi rischiano di non riaprire più.

Come si stanno muovendo le regioni per sostenere questi servizi così importanti per le famiglie? In questo schema non esaustivo, le delibere di alcune regioni che stanno attuando, in modi e misure differenti, alcuni interventi di sostegno.

  • Il Veneto ha stanziato un contributo straordinario di 4,5 milioni per asili nido e scuole dell’infanzia non statali, per aiutare la riapertura e ripresa delle attività delle strutture per bambini da 0 a 6 anni“, in aggiunta ai 31 milioni già stanziati in via “ordinaria” prima dell’emergenza sanitaria. Inoltre, sono stati stanziati altri 740 euro per ognuno dei 3856 bimbi iscritti ai nidi del Veneto, che la Regione Veneto ha stanziato per tutte le strutture per la prima infanzia in considerazione dello stop imposto dall’emergenza e della conseguente sospensione o riduzione delle rette pagate dalle famiglie.
  • Il Lazio ha destinato 3 milioni di euro a sostegno dei nidi privati accreditati con la D.G.R. 16 aprile 2020, n. 190, Determinazione n. G04937 del 28/04/2020, ”Avviso pubblico per contributi a sostegno dei titolari e gestori di asili nido privati accreditati, per il periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19″. I contributi concessi ammontano ad €100/mese per ogni posto nido autorizzato e accreditato, per un massimo di 60 posti per singolo nido, a decorrere dal mese di marzo 2020 fino alla ripresa delle attività educative e comunque non oltre il mese di luglio 2020 (durata massima dell’intervento pari a 5 mesi). Per i nidi non accreditati, la regione Lazio sta adottando ulteriori misure di sostegno per altri 8 milioni di euro.
  • la Toscana ha stanziato 13 milioni di euro per i servizi educativi comunali, e una serie di misure per  sostenere la didattica a distanza.
  • l’ Emilia Romagna ha stanziato 5 milioni destinati ai Comuni per sostenere i servizi educativi sia pubblici (a gestione diretta e indiretta), sia privati convenzionati. Inoltre ha anticipato la possibilità di erogazione dei contributi ordinari.
  • il Piemonte è intervenuto su due fronti: il primo, quello delle famiglie per supportarle nel pagamento delle rette, e il secondo, quello di sostegno economico dei servizi educativi, sia pubblici che privati, sia nidi che scuole dell’infanzia, per un totale di 15 milioni. Sono esclusi i servizi educativi che hanno continuato a ricevere il pagamento delle rette durante l’emergenza sanitaria.
  • la Lombardia ha per ora previsto la possibilità di utilizzare i Fondi del Sistema Integrato (già presente come fondo ordinario nel 2019) per l’attuale emergenza sanitaria, a sostegno dei servizi educativi 06.
La situazione è in continuo divenire, pertanto seguiranno aggiornamenti in merito.
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