L'uso delle fotografie negli incontri con i genitori

Un’idea molto utile per i primi incontri con i genitori è senz’altro quella di usare delle fotografie come facilitatori della comunicazione: si può così offrire una vasta gamma di spunti e di stimoli da cui partire per sviluppare originali percorsi di scambio tra educatori e genitori.

Possono essere fotografie scattate in sezione al gruppo di bambini e selezionate dalle educatrici, oppure fotografie scelte e portate dai genitori, a seconda di quale proposta si intenda organizzare.

Le fotografie possono essere proposte al gruppo di genitori oppure durante il colloquio individuale con la famiglia di ciascun bambino, e possono essere utilizzate in molti modi.

È sempre preferibile usare le foto stampate, in modo da renderle disponibili alla manipolazione, all’analisi, allo scambio, al riordino da parte dei genitori, piuttosto che foto proiettate o mostrate da uno schermo.

Vediamo alcune idee in merito:

Negli incontri di gruppo

  • si può proporre un tema, una domanda, e presentare ai genitori alcune foto del gruppo di bambini, che permettano di partire con l’analisi delle immagini nella direzione verso cui si intende portare il gruppo. Si raccoglieranno le osservazioni e le analisi dei genitori: successivamente questo costituirà un prezioso materiale su cui l’equipe degli educatori ragionerà: quali immagini sono state associate? quali concetti sono emersi? quali spiegazioni sono state proposte per comprendere ciò che accade nel gruppo dei bambini,  nelle diverse fasi dello sviluppo, nei rapporti sociali che si instaurano?
  • si possono selezionare alcune immagini lasciando ai genitori la scelta della direzione di analisi, senza proporre domande o temi specifici. I genitori potranno scegliere tra le foto quelle che ritengono più interessanti, spostarle, disporle, confrontarle. In questo caso le fotografie avranno il compito di facilitatori della comunicazione e gli educatori potranno chiedere ai genitori i motivi delle scelte, la descrizione di ciò che i genitori hanno osservano nelle foto, il perchè hanno disposto le foto in un certo ordine, e così via, in modo che le fotografie possano essere interpretate nei loro possibili significati.
  • si può lasciare che ogni genitore scelga una foto individualmente, in modo tale che ognuno possa offrire la propria specifica visione per porla poi in rapporto con quelle di altri e scoprire così affinità  e differenze, somiglianze e peculiarità.

Negli incontri individuali

  • In occasione del primo colloquio, si possono usare le fotografie come oggetti di mediazione. Si può chiedere ai genitori di portare una selezione di foto per presentare il loro bambino, la famiglia ed i suoi luoghi o oggetti preferiti. Bastano poche foto, al massimo 3-4, e anche in questo caso è meglio che siano stampate, in modo da poter essere tenute in mano, avvicinate, poste in sequenza dai genitori. Attorno a queste foto si svilupperà il racconto da parte dei genitori del proprio bambino: i ricordi, le osservazioni e gli episodi narrati che emergono in questo racconto sono molto preziosi e permettono agli educatori di conoscere in modo diretto e al tempo stesso attraverso la mediazione delle immagini la storia del bambino e della sua famiglia. Inoltre, si potranno capire molte cose dal modo in cui i genitori raccontano le fotografie del loro bambino: il loro punto di vista, come percepiscono il bambino, come si relazionano a lui e come lo rappresentano a se stessi e agli altri.
  • Le educatrici possono rimanere semplicemente in ascolto oppure fare domande: chiedere ad esempio di descrivere la prima foto o domandare il perché sono state scelte proprio quelle immagini per presentarsi. Progressivamente si potranno osservare insieme i dettagli e trovare degli spunti per approfondire la conoscenza del bambino e della sua famiglia attraverso le fotografie presentate.
  • Infine, si possono in seguito utilizzare le stesse immagini fotografiche portate dai genitori in occasione del colloquio per costruire un piccolo libro che il bambino porterà con se al momento dell’inserimento e che terrà a disposizione nel corso dell’anno.

L’uso delle fotografie nei colloqui con i genitori è quindi un validissimo strumento per facilitare l’avvio del dialogo, e far nascere quel senso di fiducia e di alleanza educativa necessari a rendere agevole e fiducioso l’ingresso del bambino nel servizio. i colloqui con le famiglie acquistano così una forte valenza relazionale e permettono agli educatori di mettere in gioco le loro proposte progettuali e i loro intenti educativi in modo visibile e diretto, offrendo ai genitori la possibilità di esprimersi personalmente e di confrontarsi. M. Cecotti.


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