Le tappe del gioco dei bambini

Un bambino che gioca è un bambino che sperimenta, che impara e che cresce, oltre che un bambino che si diverte. Il gioco è lo strumento più importante che il bambino ha per imparare, e rappresenta i mattoni che utilizza per costruire l’adulto che verrà.

Ma il “gioco” che cos’è? e’ difficile darne una definizione univoca.

Possiamo però distinguere diversi comportamenti ludici che si differenziano a seconda dell’età del bambino, ma anche in base al numero di bambini coinvolti, e il tipo di attività che implicano. Le diverse modalità di gioco, dipendono dallo sviluppo emotivo del bambino e tendono a modificarsi con la crescita. Ogni fase diventa una chiave di lettura del suo equilibrio psichico.

Rubin Fein e Vandenberg in un manuale del 1983 sono giunti a riconoscere almeno sette tipologie di gioco, che riportiamo nell’ordine in cui si presentano nello sviluppo del bambino dalla nascita in poi.

 

Un’altra classificazione, anch’essa basata sulle diverse età dei bambini, vede queste tappe di evoluzione del gioco:

 

Le attività ludiche crescono e si modificano di pari passo con lo sviluppo intellettivo e psicologico del bambino. Nel gioco il bambino sviluppa le proprie potenzialità intellettive, affettive e relazionali.

Il gioco diventa significativo per lo sviluppo intellettivo del bambino, in quanto giocando, il bambino riesce a “sorprendere” se stesso e attraverso la sorpresa acquisisce nuove modalità che gli consentono di relazionarsi con il mondo esterno.

Diventa strumento per il bambino poiché lo aiuta a sviluppare la creatività, lo aiuta a sperimentare le capacità cognitive, ha modo di poter entrare in relazione con i suoi pari, dà vita allo sviluppo della sua personalità.

 
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