Le competenze dell'educatore

La passione per il proprio lavoro in campo educativo spinge spesso ad interrogarsi sul proprio operato, sulle modalità con cui ci si rapporta con i bambini e con i colleghi, sui ruoli e sulle competenze (e anche sulle aspettative, nostre e degli altri) nel riguardo del lavoro di educatore. Insomma in campo educativo non si finisce mai di auto-valutarsi e di crescere professionalmente, e questo è il potere meraviglioso dell’amore per il proprio lavoro.

Ma quali sono le competenze che fanno di un educatore un buon educatore? Possiamo sintetizzarle come segue.

Gli educatori si occupano del benessere del bambino, attenti a soddisfare i bisogni del singolo e del gruppo a livello affettivo relazionale e cognitivo; progettano, svolgono e verificano gli interventi educativi e didattici.

PROFILO DI COMPETENZE: Educatore
Responsabilità primarie Assicurare ai bambini le cure necessarie e favorire il loro sviluppo Promuovere e mantenere la relazione con le famiglie Attuare le metodologie educative espresse nel Progetto pedagogico Garantire la buona funzionalità del servizio Attuare le procedure del monitoraggio della qualità del sistema
Conoscenze Conoscenza del bambino e fasi di sviluppo
Metodologie pedagogiche
Metodologie di osservazione
Metodologie di progettazione
Conoscenza informatiche
Metodologie di organizzazione del tempo
Conoscenza delle norme vigenti in materia di sicurezza
Saper fare Gestire la relazione con le famiglie, gli incontri e i colloqui individuali
Aver cura degli spazi e dei materiali
Elaborare un progetto
Gestire le problematiche con i bambini e con i genitori
Gestire la relazione con i bambini
Organizzare lo spazio
Sapersi relazionare,condividere e verificare con gli altri operatori
Compilare gli strumenti operativi
Gestire la quotidianità
Produrre osservazioni e documentazioni sul lavoro educativo
Garantire l’incolumità fisica dei bambini
Saper essere Affidabile, comunicativa, creativa, responsabile, accogliente…

La competenza relativa al saper essere è quanto più varia e soggettiva. Alcune importanti competenze relative a questa categoria potrebbero essere ad esempio: empatia, intenzionalità, capacità di confronto, accettazione dei limiti e delle critiche. L’ atteggiamento empatico è quello che consente il rispecchiamento, mantenendo un atteggiamento disponibile per potersi connettere con il registro emotivo del bambino, che sentendosi compreso e valorizzato può esprimere e sperimentare. L’educatore agisce inoltre con intenzionalità accogliendo le emozioni dei bambini e dopo averle filtrate e rese sostenibili le restituisce ai bambini che le possono gestire, vivere e fare proprie. La capacità di confronto è un altro aspetto imprescindibile nel ruolo educativo, perché l’educatore, la famiglia, il supervisore, il consulente pedagogico, i colleghi e i bambini sono tutti protagonisti alla pari e se non si costruisce una comunicazione efficace tra i vari personaggi allora non esiste crescita. E’ importante che nel loro saper essere professionali, gli educatori riescano a ripensare il proprio universo personale: sappiamo che le emozioni e i conflitti che nascono dalle relazioni con i bambini possono invadere e travolgere, quindi riuscire a gestire la carica emotiva o è sinonimo di grande professionalità. L’accettazione dei propri limiti è una grande dote, perchè l’educatore non deve dimenticare il suo essere una persona, pertanto con dei limiti: se i genitori o le colleghe non collaborano, se l’ambiente non offre possibilità di soluzioni, se il tempo non basta, allora accettare questi limiti significa saper superare la frustrazione e svolgere comunque al meglio il proprio lavoro per raggiungere i risultati migliori che le condizioni consentono. Senza bacchetta magica…


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