L'ansia da separazione nei bambini

Quante volte ci è capitato di ricevere in visita presso la nostra abitazione un’amica/o, parente lontano, desideroso di conoscere il nostro cucciolo nato da qualche mese, che, non appena si affaccia all’uscio della nostra casa viene accolto dal pianto disperato ed inconsolabile del nostro pargoletto?

Quanti pensieri angosciosi e di autoflagellazione come genitori ci siamo posti in seguito a quanto accaduto? Cari genitori in realtà dovremmo stare molto tranquilli e pensare, anzi, che tutto sta procedendo, nello sviluppo del nostro bambino, per il verso giusto.

Infatti la prima emozione che possiamo discernere con sicurezza nei bambini è l’angoscia, comunemente riscontrabile nel loro pianto. In particolare quando il bambino raggiunge all’ incirca gli otto mesi di vita le sue emozioni si intensificano, differenziandosi sempre di più e diventando sempre più distinte, specialmente quelle più pervasive come la paura, la rabbia e la gioia.

Ed è proprio in questa fase di vita del bambino che si delinea una paura piuttosto comune definita “paura degli estranei”.

In realtà però, benché piuttosto comune, non tutti i bambini dinanzi ad uno estraneo reagiscono allo stesso modo e la modalità di reazione e la sua intensità varia da bambino a bambino e dipende da alcuni fattori intrinseci come: il temperamento e la sicurezza del rapporto con la madre, dallo sconosciuto, come si approccia ed anche dalla situazione come la prossimità della madre o l’umore del bambino al momento.

Un’emozione correlata alla paura degli estranei è l’ansia da separazione, ovvero la cosiddetta paura di essere abbandonati dalla madre o da altre figure parentali. Tale emozione emerge intorno agli 8- 9 mesi di vita del neonato e raggiunge il suo apice a circa 14 mesi e poi gradualmente diminuisce.

Quanto la separazione costituirà una fonte d’angoscia per il bambino dipenderà da fattori quali le sue precedenti esperienze di separazione e il modo in cui i genitori si allontanano, ovvero se lo fanno bruscamente oppure se in maniera tranquilla e rilassata salutano il bambino trasmettendogli al tempo stesso tranquillità, perché la situazione in cui lo stanno lasciando è una situazione di benessere.

Infatti anche quando il bambino viene lasciato per i primi tempi al nido occorre trasmettergli tranquillità, mettendo a freno quelli che sono i nostri sensi di colpa di genitori e le nostre inquietudini per permettergli di trascorrere serenamente la giornata.

Perché è sempre bene tenere a mente che le figure parentali sono ”veicolatori” di emozioni e i bambini come delle spugne assorbono tutti quelli che sono i nostri stati d’animo sia positivi che negativi.


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