La musica favorisce l'attaccamento sicuro

La musica da sola o in combinazione con la voce umana sembrerebbe essere una risorsa preziosa per migliorare gli obiettivi e il funzionamento dello sviluppo, per ridurre lo stress, per fornire stimoli evolutivi durante un periodo critico di crescita, per promuovere il legame con i genitori o per facilitare la comunicazione neurologica, e sviluppo sociale. (Standley, 2002)

Negli ultimi decenni numerose ricerche hanno dimostrato le opportunità che la musica offre rispetto allo sviluppo cognitivo, linguistico e relazionale del bambino (ne abbiamo parlato qui >>>); ma c’è un altro aspetto altrettanto importante che lega tra loro la musica e la relazione di attaccamento.

Alcuni recenti contributi della ricerca sperimentale intorno al rapporto tra musica ed emozioni hanno infatti evidenziato come all’interno della diade mamma-bambino si verificano episodi di sintonizzazione reciproca che possono essere rinforzati dalla musica. In particolare, sembra che sia possibile stabilire una correlazione tra la teoria dell’ attaccamento ed il concetto di sintonizzazione, che è un concetto musicale ma anche emotivo.

La musica sembra possedere la facoltà di far sintonizzare mamma e bambino sulle loro emozioni reciproche, in particolare sulle emozioni più profonde, quelle collegate al senso di benessere, e che influiscono sull’attaccamento, rafforzando il legame emotivo e la sintonia tra i due e creando spazi di affettività positiva.

Il risultato è quello di una sintonizzazione affettiva profonda che conduce ad un attaccamento sicuro:

I bambini sono fiduciosi che le madri siano emotivamente e fisicamente disponibili ad assisterli quando si trovano in una situazione che li spaventa. Durante gli episodi di separazione non mostrano angoscia o appaiono leggermente angosciati, cercano appassionatamente la vicinanza e il contatto con la madre al suo ritorno e si sforzano di interagire con lei. Questi bambini sono intrepidi, coraggiosi, impazienti di esplorare il mondo. Questo comportamento è promosso dalla sollecita disponibilità del genitore nei primi anni, dalla sua sensibilità e dalla sua affettuosa responsività quando il bambino ricerca protezione, conforto o assistenza” (Bowlby)

Se dunque ascoltare musica incide sul miglioramento della relazione madre-bambino, oltre che sul benessere di entrambi, possiamo chiederci quale possa essere la musica migliore da ascoltare.

Possiamo dire che ogni brano possiede un determinato “colore”, ogni musica esprime una determinata tonalità emotivo-affettiva. D’altra parte, gli studi hanno evidenziato come esistano naturalmente gesti melodici, sintonizzazione di dinamiche e ritmo nella relazione madre-bambino. Quindi la musica migliore è quella che ricrea questa similitudine in cui gli elementi essenziali sono non verbali e simbolici.

La musica da scegliere sarà pertanto una musica che si accorda con questi gesti e queste emozioni, senza sopraffarle: Mozart, Bach, Debussy, Mendelssohn, Vivaldi, ma anche ninne nanne cantate, musica senza parole accompagnata da strumenti come l’arpa… il tutto ad un volume moderato, che rispetti l’udito del bambino. La cosa più importante é che la musica proposta sia piacevole per entrambi. Bisogna focalizzarsi sulla relazione: se la mamma non sopporta Mozart, il bambino lo avverte immediatamente! Viceversa, se ascolta una musica che la commuove, la coinvolge o la diverte, il bambino si sintonizzerà con le emozioni materne.

Anche al nido la musica parla a tutti di emozioni e insegna a riconoscerle e goderne. Va oltre la parola ed è una lingua in più che andrebbe insegnata fin da subito.

Ma attenzione , spiegano gli esperti: la musica non è ascolto passivo di sottofondo, non è ritmo incalzante “tunf tunf” e non è didascalica. Proprio perché può toccare le emozioni e coinvolgere totalmente i bambini, é bene scegliere musica di qualità piuttosto che far ascoltare canzoncine a caso o quello che passa la radio.

Proponiamo ai bambini la musica d’arte, in momenti in cui il loro ascolto possa essere attivo, rilassato, attento e senza distrazioni. Solo così impareranno a conoscerne e ad assorbirne il linguaggio profondo.

 

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