La Baby box: dalla Finlandia una antica rivoluzionaria culla in cartone

Culle di cartone per i neonati finlandesi

La Baby Box è nata in Finlandia come misura di sussidio per le donne a basso reddito, e riassume benissimo l’importanza che in Scandinavia riveste il Welfare e il sostegno statale; in brevissimo è diventata una tradizione irrinunciabile per ogni neomamma finlandese. Dal 1938, chi diventa genitore, in Finlandia, riceve una scatola offerta dal governo con il necessario per i primi giorni del bambino: pannolini, vestitini, salviette. I genitori possono scegliere di ricevere una alternativa in denaro, ma nessuno lo fa: ogni mamma, indipendentemente dal suo reddito, prende la scatola, che in origine (ma ancora oggi) serve anche come culla per i primi sonnellini

La Baby Box è una semplice scatola di cartone: da una parte riassume perfettamente il senso del welfare scandinavo, e dall’altra la frugalità che caratterizza i cittadini nordici, compresi quelli benestanti, con un forte spirito di egualitarismo. Quello che la scatola sembra suggerire è che ogni bambino merita di iniziare la sua vita con tutto ciò di cui ha bisogno, indipendentemente dalla sua estrazione. 

Il senso della Baby Box, tuttavia, non è solo quella di fornire degli oggetti, ma di propagare un’educazione alla cura del neonato per combattere la mortalità infantile, che negli anni ’30 in Finlandia era altissima, mentre oggi è tra le più basse al mondo. Per questo, la Baby Box finlandese sta conquistando anche altri paesi. 

La scatola è diventata un vero e proprio simbolo dell’idea di uguaglianza, e dell’importanza dei bambini, oltre ad essere un utilissimo aiuto perché contiene tutto l’indispensabile per il piccolo. Nel kit, infatti, ci sono:

– materasso, coprimaterasso, sottolenzuolo, copripiumino, coperta, sacca; -trapunta con imbottitura in pelo naturale (pelo di cammello o lana di pecora naturale);  -tuta, cappello, guanti e stivaletti coibentati; – abito con cappuccio e una tuta leggera lavorata a maglia; – calze e guanti, cappello lavorato a maglia e passamontagna; – body, tutine, calzini in modelli e colori unisex; – accappatoio, asciugamani, forbicine per le unghie, spazzola per capelli, spazzolino da denti, termometro da bagno, tubetto di crema, salviette; – libro illustrato e giocattoli per la dentizione.

Il contenuto ha subito grandi trasformazioni nei suoi 75 anni di storia, ma il robusto cartone con cui è realizzato il contenitore è rimasto sempre lo stesso, spesso usato come prima culla del bambino che, oltretutto, secondo i pediatri finlandesi e americani, sembra possa essere protettiva nei confronti della morte improvvisa del lattante, tecnicamente detta Sindrome della morte in culla (Sids). Molti genitori apprezzano la sua praticità, e la utilizzano anche nel lettone: il neonato è protetto dalla scatola, mentre la vicinanza con i genitori permette di mantenere il contatto fisico.

Il New Jersey è il primo stato Usa a lanciare un programma statale per offrire a tutte le neomamme la Baby Box finlandese: simbolo di assistenza sociale, egualitarismo e educazione contro la mortalità infantile. Presto l’idea si è diffusa anche in altri stati americani, in Canada, e anche in Sudafrica.

Da noi in Italia, una prima iniziativa è partita a Bari, dove il Comune regala alle neomamme la baby box – culla che ha preso il nome di “Culla di Eugenia“:  il termine significa “buona nascita”, e quindi si tratta di un augurio destinato, per ora, alle famiglie con basso reddito. Ma si auspica che in futuro possa essere esteso a tutte le neomamme.

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