Fare tracce, lasciare segni: grafomotricità al nido

Fare tracce, lasciare segni – di dott.ssa Camilla Olioso, psicologa e psicomotricista, docente di Zeroseiplanet

Il corpo che si muove lascia una traccia che afferma la mia esistenza

“Il grafismo non è altro che la proiezione del corpo nello spazio del foglio”

(F. Boscaini)

 

L’attività grafica è un importante strumento di comunicazione del corpo. Nasce infatti come traccia casuale e impulsiva che grazie all’esperienza e alla ripetizione evolve gradualmente fino a diventare simbolo di una rappresentazione mentale, per poi realizzarsi nella sua forma più complessa, ovvero la scrittura.

L’espressione grafica riguarda la possibilità di riprodurre con delle tracce o dei segni qualcosa di sé, in termini di sentimenti, emozioni, bisogni, conoscenze. In particolare per il bambino questo mezzo costituisce una fonte di piacere in quanto egli può realizzare ed esprimere il mondo interno, investendo soprattutto la propria carica pulsionale.

Mentre il movimento in quanto tale scompare, e la voce svanisce, il segno grafico rimane registrato su una superficie come prodotto permanente. Ecco la “magia” che incanta il bambino soprattutto quando esso inizia a lasciare le sue prime tracce, che diventano così conferma della sua esistenza. La traccia è quindi un movimento carico di vissuto che posso continuare a vedere fuori da me.

L’evoluzione della traccia grafica in disegno e poi scrittura richiede l’integrazione e l’organizzazione di tre specifiche componenti:

  • Organizzazione del movimento /Coordinazione Motoria
  • Regolazione tonica
  • Controllo visivo

È quindi fondamentale che il bambino faccia esperienza in questo senso, in quanto è proprio attraverso la ripetizione di questa attività vissuta come piacevole e soddisfacente, che egli può organizzare i propri movimenti rendendoli gradualmente più coordinati e capaci di rispettare determinati limiti spaziali, grazie ad un buon controllo visivo della traccia e ad una adeguata regolazione tonica che rende il movimento e di conseguenza la traccia stessa più fluida e libera.

Tuttavia può accadere che a causa di scarsa esperienza, poco piacere legato all’attività grafica, o altre disfunzioni legate al tono, alla coordinazione motoria, alla vista o a disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), la traccia grafica e di conseguenza la scrittura risultino immature rispetto alla norma, diventando anche più faticose e quindi poco investite.

Si può dunque riscontrare:

  • Gesto rallentato
  • Tensione muscolare soprattutto nella parte superiore del corpo (busto, spalla, braccia)
  • Aritmicità del movimento grafico
  • Pressione leggera, incerta o al contrario pesante
  • Movimenti bloccati e poco fluidi
  • Motricità fine impacciata
  • Eccessiva sudorazione delle mani
  • Dolori al braccio
  • Posture scorrette e compensatorie
  • Presa dello strumento grafico poco adeguata
  • Traccia tremolante e discontinua
  • Poco piacere/interesse e a volte rifiuto verso attività grafiche

La psicomotricità può in questo senso intervenire per facilitare l’approccio verso questa attività, e allo stesso tempo migliorarne la realizzazione in termini sia di traccia, ma anche di movimento più libero e soprattutto aumentando la stima verso le proprie capacità grafiche. La componente emotiva è infatti la benzina indispensabile di cui il bambino ha bisogno per sentirsi motivato ad investire e sperimentarsi in questa attività, che può migliorare se esercitata.

Per questo motivo vengono proposti interventi di riabilitazione grafomotoria individuali o di gruppo, dove l’obiettivo è quello di far riscoprire innanzitutto al bambino il piacere verso attività grafiche giocate e condivise a livello emotivo. Ciò che viene proposto al bambino è sempre presentato sotto forma di gioco e andrà ad esercitare e rinforzare la manipolazione, la motricità fine, la postura, la coordinazione occhio-mano, l’organizzazione spaziale, il tratto grafico, la rappresentazione simbolica.

 
Per saperne di più: dal catalogo dei corsi di formazione Zeroseiplanet per educatrici di asilo nido e di scuola dell’infanzia, il corso “GRAFOMOTRICITA’ AL NIDO”  

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