Cosa fare quando il bambino è aggressivo?

L’aggressività è una carica di energia molto importante che fa parte del patrimonio comportamentale di ciascun individuo, e che per questo non va bloccata ma bensì gestita.

Comportamenti aggressivi si possono osservare frequentemente nei bambini, e spesso noi adulti ci troviamo in difficoltà nel gestirli.

Durante l’infanzia i bambini utilizzano diversi modi per esprimere le proprie emozioni, soprattutto se ancora non sanno parlare bene: gridano, piangono, ridono, lanciano oggetti e, talvolta, graffiano, mordono, spingono e picchiano i coetanei (anche utilizzando dei giochi!).

Per il neonato l’aggressività è legata alle prime esperienze di separazione, per il bambino piccolo rappresenta una risposta istintiva alla sua rabbia o paura ed un modo per affermare il proprio sé. Ogni tappa evolutiva del bambino è accompagnata anche da manifestazioni “aggressive”: • ad un anno e mezzo il bambino “assaggia” gli altri bambini, come fa con i giochi attorno a lui e spesso si spaventa delle reazione che vede. E’ aggressivo senza intenzionalità, il pianto dell’altro è interessante e il bambino cerca l’adulto per comprendere la situazione. • a due anni il bambino comincia a mostrare la propria autodeterminazione, c’è e non vuole passare inosservato. • a tre anni il bambino incomincia ad affermare la leadership, vuole primeggiare e ottenere consensi.

morsi e graffi al nido sono un comportamento che spesso spaventa i genitori, eppure – proprio perché è una delle forme di espressione dell’infanzia – entro certi limiti può essere considerato fisiologico e non deve preoccupare.

Possono essere infatti il risultato finale di processi psichici diversi: – può essere l’espressione di un desiderio conoscitivo dell’altro (15-20 mesi circa) – può essere una richiesta di attenzione – può essere una reazione ad un senso di frustrazione (ad esempio, se il bambino non riesce ad ottenere un gioco) – può essere una manifestazione di gelosia in seguito all’arrivo in sezione di un nuovo bambino (esigenza di affermare la propria individualità, “ci sono anch’io, esisto, ti ricordi di me?”) ; – può essere la manifestazione di una rabbia interiore che non necessariamente ha origine all’interno del nido, ma può essere riconducibile ad altri contesti (quello familiare, ad esempio)

Regolamentare l’aggressività dei bambini piccoli è sicuramente un compito educativo importante sia per i genitori che per le educatrici, occorre osservare i comportamenti del bambino per cercare di comprenderne le motivazione per mettere in atto una strategia efficace.

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