Asili nido e climatizzazione: quali soluzioni per il benessere dei bambini?

“Sono una mamma di una bimba di 2 anni e mezzo che frequenta un nido d’infanzia comunale. Vorrei far presente al comune, che sarebbe opportuno, con questo caldo, installare dei condizionatori nelle stanze dove fanno il riposo pomeridiano i nostri bambini che sono, come tutti sappiamo numerosi, mentre le dimensioni delle stanze sono piuttosto modeste e quindi durante le prime ore pomeridiane diventano delle saune.” [da La posta dei lettori – Ravenna Notizie]

Nei mesi estivi, quando le temperature sono torride, una delle principali preoccupazioni di genitori ed educatori è quella relativa al benessere dei bambini, in particolare per quanto riguarda i neonati che hanno un sistema di termoregolazione diverso rispetto a quello degli adulti.

Alcuni cenni sulla termoregolazione nei neonati

La termoregolazione è sotto il controllo di centri termoregolatori situati nella regione preottica dell’ipotalamo. La produzione di calore avviene attraverso l’attività metabolica di tutte le cellule dell’organismo che trasforma l’energia chimica presente negli alimenti (in particolare nei lipidi e nei carboidrati) in energia calorica. L’eliminazione del calore in eccesso avviene per mezzo dei meccanismi fisici dell’evaporazione (dispersione di calore attraverso la perdita d’acqua trasformata in vapore, sudorazione e prespiratio insensibilis), irraggiamento (trasferimento di calore da un corpo all’altro senza contatto), conduzione (trasmissione di calore per contatto) e convezione (trasferimento di calore mediante il movimento di particelle d’acqua o aria calda).

Nei neonati la capacità di dispersione del calore è ridotta in quanto è piccola la superficie corporea che permette la traspirazione.

I pericoli dell’ipertermia

L’ipertermia consiste in una elevazione della temperatura corporea superiore al normale, dovuta ad un eccessivo accumulo di calore per produzione e/o assorbimento superiori alle capacità termodispersive. L’ipertermia è conosciuta anche come colpo di calore, che può verificarsi a causa di particolari condizioni climatiche concomitanti, ovvero:

  • alta temperatura dell’aria
  • alta umidità
  • prolungata esposizione al sole

E’ diversa dalla febbre, perché la febbre è una risposta dell’organismo a uno stato di infezione e insorge a prescindere dalla temperatura esterna; l’ipertermia invece è provocata solo dalla concomitanza di fattori esterni.

La climatizzazione degli ambienti del nido e della scuola

Il controllo climatico con impianti di condizionamento o climatizzazione aiuta davvero a sopportare la calura estiva. Ma quando ci sono bambini, il dubbio sorge: si possono usare in tutta tranquillità o possono far male? Sappiamo dai pediatri che i disturbi dovuti ad uno scorretto uso dell’aria condizionata variano dal semplice mal di gola alla tosse causata dalle sostanze nebulizzate nell’aria. E poi mal di testa e torcicollo, forme di patologie intestinali come la dissenteria e i crampi allo stomaco. Questo perché il getto d’aria fredda determina una vasocostrizione. Le irritazioni agli occhi colpiscono soprattutto i soggetti allergici.

In realtà la climatizzazione degli ambienti del nido e della scuola è indicata, anche in presenza di bambini piccoli, purchè si seguano scrupolosamente alcune indicazioni importanti per creare un ambiente climatico sano ed equilibrato.

Il parere del Prof. Eugenio Baraldi, presidente della Società Italiana Malattie Respiratorie Infantili: “Quando si hanno dei bambini, anche se piccolissimi, l’uso del condizionatore non è controindicato, nemmeno se sono presenti patologie asmatiche. Anzi può essere d’aiuto per rendere più sopportabile l’afa dei giorni più caldi e consentire un miglior riposo di notte, basta adottare alcune precauzioni”.  
Queste sono le precauzioni più importanti:

1 Condizionatore o climatizzatore?

Se si può scegliere, meglio preferire un climatizzatore a un condizionatore perché oltre a rinfrescare, deumidifica anche. Oltre il 70 per cento l’umidità inibisce progressivamente la sudorazione, e la mancata sudorazione non consente il fisiologico raffreddamento del corpo, facendo percepire a parità di temperatura un caldo maggiore.

2 Impostare temperature fresche, non ‘polari’

Per avere un ambiente confortevole, non è necessario abbassare all’ eccesso la temperatura, ma basta anche diminuirla di quattro-cinque gradi rispetto alla temperatura di partenza. Le temperature più indicate per gli ambienti del nido e della scuola dell’infanzia non dovrebbero essere comunque inferiori ai 26-27 gradi.

3 Gradualità

Sono gli sbalzi di temperatura che sono deleteri per il nostro organismo e possono provocare sindromi da raffreddamento improvvise. Un brusco passaggio dal caldo eccessivo al freddo eccessivo infatti può essere irritante per le vie respiratorie, soprattutto dei soggetti asmatici. Anche all’interno degli ambienti del nido e della scuola dell’infanzia è bene tener presente questa regola: gli ambienti di ingresso e accoglienza dovrebbero avere una temperatura di 2-3 gradi inferiore a quella dell’esterno, mentre man mano che i bambini entrano nel nido si possono impostare temperature leggermente più basse.

4 Deumidificare

Dopo che si è raggiunta la temperatura desiderata, si può anche impostare la sola modalità deumidificazione, che, eliminando l’umidità in eccesso (che spesso si accompagna alle alte temperature), diminuisce notevolmente la sensazione del calore, rendendolo molto più sopportabile. Una volta ridotta l’umidità, anche con 26-27 gradi si sta benissimo!

5 Dirigere l’aria verso l’alto

Altra importante precauzione è quella di non dirigere le bocchette dell’aria direttamente sui bambini, ma indirizzarle verso l’alto (il fresco infatti tende a scendere verso il basso) o comunque in un’altra direzione. Inoltre, la velocità di uscita dell’aria deve essere la minima possibile.

6 Manutenzione e pulizia

Ma il vero problema riguarda la manutenzione degli apparecchi. La principale accortezza quando si usano i condizionatori: la periodica pulizia dei filtri. La frequenza dipende dall’intensità dell’uso, in media però con un uso quotidiano la pulizia va fatta ogni due settimane. I filtri si possono trasformare in veri e propri centri di crescita, e in seguito di distribuzione, di germi e di sostanze irritanti. I prodotti che si formano nei condizionatori possono creare episodi allergici nei soggetti predisposti, come ad esempio gli asmatici. L’apparecchio malfunzionante, i filtri sporchi e i contenitori di liquidi possono diventare serbatoi di batteri che vengono nebulizzati nell’aria: in tal modo il soggetto che stazione nell’ambiente è sottoposto a un vero e proprio aerosol di germi e sostanze nocive.

7 Arieggiare spesso i locali

La tentazione, quando si usa il condizionatore, è quella di non aprire le finestre per non disperdere il fresco. Invece è importante arieggiare più volte al giorno le stanze dove i bambini soggiornano o dormono, per evitare l’accumulo di sostanze inquinanti, di cui a volte il caldo potrebbe favorire l’evaporazione. [Immagine: rendering dell’asilo nido BabyLife di Milano]
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