VADEMECUM per prevenire la diffusione dei virus negli asili nido e scuole dell'infanzia.

L’ansia c’è e non si può nascondere. I genitori, catapultati in una realtà che non conoscono, controllano le notizie su internet, i gruppi social, le notizie alla tv. La famiglia 3.0 è bombardata da informazioni, tra le quali sente imprecisioni, pareri discordi, fake news, e tutto ciò contribuisce a creare un clima di allarmismo diffuso.

Lo stesso scenario si è presentato qualche mese fa quando in alcune regioni è scattata l’emergenza meningite, o a seguito della scoperta di un bimbo affetto da Tubercolosi in un nido del veneziano. Certo, si trattava di casi più circoscritti, mentre ora la paura di una pandemia è generale.

Come fare a cercare di tranquillizzare (almeno un po’) i genitori dei bimbi che frequentano asili nido e scuole, peraltro al momento chiuse fino a nuova ordinanza in molte regioni?

Partiamo del fatto che asili nido e scuole dell’infanzia sono per loro natura ambienti controllati e dove le disposizioni normative sono state fatte apposta per evitare il rischio di contagi di ogni tipo.

Le comunicazioni dovrebbero essere quelle essenziali: per non creare effetto “valanga comunicativa”, limitiamoci a comunicare con tempestività ai genitori le decisioni delle autorità.

La nostra scuola è sicura: rassicuriamo i genitori su quanto facciamo quotidianamente per arginare qualsiasi tipo di contagio, anche influenzale. Pubblichiamo e diffondiamo, a questo proposito, una locandina informativa per i genitori, sul modello di quella allegata.

Laviamoci le mani. Il contagio passa anche attraverso le mani da lavare bene con acqua e sapone o con disinfettanti a base di alcol. Trasformiamo questa routine in un gioco divertente per i bambini, ad esempio con la “Filastrocca delle mani”:

Ricordiamo anche di asciugarle con cura strofinando palmi, dorsi e l’interno delle dita. Inoltre, secondo l’Oms la formula dei disinfettanti in gel ha meno efficacia rispetto a quelli che contengono alcol tra il 60% e il 95%.

Impossibile tenersi a distanza dai bambini, ovviamente per il nostro lavoro per il quale il contatto è fondamentale e fa parte della quotidianità.

Indossare e no la mascherina? Per quanto l’uso della mascherina possa essere utile, non è un metodo infallibile. Pensare infatti di proteggersi dal virus solo usando la mascherina è un errore. In realtà secondo gli esperti va usata quella del tipo FPP2 e FPP3 solo se si sospetta di essere malati o se si assistono persone malate.

Evitiamo di mordicchiare pellicine e labbra secche. Questi gesti provocano infatti delle microlesioni attraverso le quali possono annidarsi eventuali infezioni. Ciò vale anche per chi soffre di dermatite atopica e ha una pelle infiammata ed è quindi maggiormente a rischio.

Gettiamo i rifiuti in modo consapevole. I fazzoletti di carta utilizzati durante la tosse e gli starnuti, gli asciugamani di carta utilizzati dopo il lavaggio delle mani e le mascherine di carta sono tutti da considerare oggetti contaminati. Devono essere gettati dopo l’uso in cestini  dotati di un coperchio, possibilmente con apertura a pedale o basculante. Per lo smaltimento i sacchetti devono essere chiusi e possono quindi essere gettati come normali rifiuti.

Laviamo i giocattoli quotidianamente. La biancheria (teli, lenzuolini, etc.) deve essere lavata ad alta temperatura. Le bavaglie e gli asciugamani dei bambini, dove non sono usa e getta, devono essere riconsegnati ai genitori quotidianamente almeno fino al termine dell’emergenza.

    Di seguito un vademecum per i nidi e le scuole dell’infanzia, uno per i genitori e uno per gli operatori, utile per prevenire la diffusione dei virus in generale:  

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