La cesta delle filastrocche: giocando con le parole
a cura di dott.ssa Laura Pinto
L’utilizzo di rime e filastrocche al nido non rappresenta un vero e proprio progetto, quindi non è un momento che ha una scansione temporale ben definita. Al contrario ogni educatrice ricorrerà a tale momento in base alle azioni e alle abitudini che adotta nell’arco della giornata. Giocare con le parole, esplorando le caratteristiche che queste possiedono può essere considerata un’ottima condizione per sollecitare la fantasia e la creatività del bambino ed è un esercizio che sviluppa sensibilmente l’immaginazione. L’immaginazione, competenza complessa e sofisticata, è il fattore che sta alla base della creatività.
Tutto il bagaglio di esperienze accumulato nella nostra mente, parole e frasi che si sono alternate, rappresentano il “serbatoio” a cui attingere nel momento in cui vogliamo produrre nuove idee. Naturalmente tanto più ricco sarà il bagaglio di termini a cui il bambino può attingere tanto più articolata sarà la sua abilità linguistica ed espressiva. Man mano che il bambino cresce, attinge da fonti diverse le parole; in una prima fase le parole saranno legate all’affettività e alla soddisfazione dei bisogni, poi il bambino attingerà le parole dalle favole e dalle storie che l’adulto gli proporrà fino a quando non arriverà personalmente alla scoperta di quegli strani segni che sono rappresentati dalle parole scritte.
In questa fase le parole scritte hanno per i bambini ben poco significato e vengono identificate alla stessa stregua di un disegno. L’uso di rime e filastrocche è un’attività stimolante che invita il bambino a scoprire la musicalità della lingua e permette di allenare la memoria. È per questo che sarà compito dell’educatrice scegliere alcune semplici storielle in rima e alcune filastrocche.
PROPOSTA OPERATIVA: La cesta delle filastrocche. Tempi di esecuzione: si potrà proporre ai bambini una filastrocca al giorno nella seconda parte dell’anno.
Mezzi e strumenti : una cesta, tante filastrocche stampate o scritte a mano su fogli singoli colorati, arrotolati e legati con un nastro, libri, registratore, audiocassette.
L’educatrice dopo aver fatto una selezione di alcune semplici filastrocche o rime, ne proporrà una al giorno ai bambini riuniti tutti insieme o in piccoli gruppi.
Si potrebbe contemplare il momento della filastrocca al mattino come un modo piacevole per evidenziare il momento dell’accoglienza e iniziare le attività della giornata dopo la colazione.
In una cesta verranno sistemati dei fogli colorati arrotolati, legati con un nastro anch’esso colorato per mettere in risalto e dare valore all’oggetto. A turno i bambini prenderanno un rotolo dalla cesta e successivamente, solo dopo aver ottenuto l’attenzione di tutti, l’educatrice aprirà il rotolo leggendo la filastrocca come se fosse un proclama scritto su un foglio colorato. A fine lettura, l’educatrice dirà: “Ma non si legge così!” e introdurrà una seconda lettura fatta con un tono di voce corretto. Si potranno poi proporre nuove filastrocche con i nomi dei bambini, con i nomi degli animali e con i colori. Naturalmente questa si presenta come un’attività abbastanza complessa data l’età dei bambini, ma riuscire a far condividere ai bambini la piacevolezza della sonorità delle parole rappresenterà un risultato importante. La scoperta delle rime è per i bambini, abbandono al ritmo e alla musicalità e serve a capire che le parole non servono solo ad esprimere dei bisogni. Le parole raccontano stati d’animo ed esprimono emozioni, le parole divertono ed esprimono complicità.
Ecco alcune filastrocche che si possono proporre nell’attività sopra indicata:
Filastrocca dei nanetti Tre nanetti birichini han dormito sotto i pini, han dormito per tre ore e han preso il raffreddore. Per tre volte i tre nanetti hanno fatto Eppcì! Eppcì! Eppcì!
Filastrocca del ranocchio Filastrocca del ranocchio che par brutto a colpo d’occhio ma che invece è proprio un asso a saltar di sasso in sasso: che a baciarlo, credi a me, dalla gioia…diventa un re!
Io parlo e… Miao, miao, miao fanno i micini. Bau, bau, bau i cagnolini e le rane un gracidio ma chi parla sono io. Coccodè fa la gallina. Bee, bee la pecorina ed il topo uno squittio ma chi parla Sono io.
C’era una volta un re C’era una volta un re che mangiava più di te. si mangiava le piante in vaso e adesso ti tiro il naso.
Per saperne di più: dal catalogo Zeroseiplanet per educatrici di asilo nido e insegnanti di scuola dell’infanzia, il corso “UN MARE DI PAROLE: I PREREQUISITI DEL LINGUAGGIO” ]]>