Maria Montessori e la concezione del bambino

Il motivo centrale di tutto il pensiero Montessoriano è la concezione assolutamente originale e particolare che ha del bambino: non coincide né con l’idea comune che se ne aveva verso la fine del’800 quando cominciò a definire il suo metodo, né con quella che la psicologia a lei contemporanea andava delineando.

Il metodo Montessori è un approccio educativo centrato sul bambino basato sulle osservazioni scientifiche dei bambini dalla nascita all’età adulta.  È un approccio che valorizza lo spirito umano e lo sviluppo dell’intero bambino: fisico, sociale, emotivo, cognitivo.

Il suo pensiero identifica il bambino come essere completo, capace di sviluppare energie creative: il periodo infantile è un periodo di enorme creatività, è una fase della vita in cui la mente del bambino assorbe le caratteristiche dell’ambiente circostante facendole proprie, crescendo per mezzo di esse, in modo naturale e spontaneo, senza dover compiere alcuno sforzo cognitivo.

Sara Gargiulo, educatrice presso la scuola Adolphe Ferriere di Napoli, scrive questo contributo sulla concezione del bambino secondo la Montessori:

Prima di Maria Montessori il bambino veniva considerato come un adulto in miniatura non pensando invece che lui è dotato di bisogni diversi da quello di un adulto, con una forma mentale diversa da quella dell’adulto e una realtà psichica differente. Il bambino per la Montessori è il padre dell ‘umanità e pertanto va costruita tutta una pedagogia propria per lui. Mediante i suoi studi e osservazioni la pedagogista italiana considera la fascia 0/3 come l’ età dell’oro in cui tutta l’ educazione deve essere incentrata nei 3 elementi cardini di questa fase quali: movimento, linguaggio e pensiero.Il ruolo dell’educatrice sarà quello non soltanto di osservare il bambino ma di conoscere già preventivamente tali aspetti affinché il bambino trovi intorno a sé le migliori condizioni di ambiente e di relazione per portarli a compimento. Già un secolo fa si sottolineava la necessità dell ‘importanza della preparazione pedagogica dell’ educatore.

L’approccio Montessoriano, attualmente diffuso in migliaia di scuole in tutto il mondo, considera dunque il bambino come un individuo unico, per il quale l’ambiente scolastico dovrà promuovere l’indipendenza, la libertà di scelta del proprio percorso educativo (entro limiti codificati) e il rispetto per il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino.

I tre elementi fondamentali della pedagogia scientifica di Maria Montessori sono l’ambiente, il materiale e l’adulto.

L’ambiente

Il design degli ambienti scolastici, i materiali scelti e le routine quotidiane devono supportare l’emergente “autoregolamentazione” del bambino. La scuola o il nido dovrebbero essere un luogo in cui “stanno bene” sia i bambini che gli adulti che vi lavorano, un luogo nel quale i bambini hanno modo di vivere esperienze significative nel principio dell’indipendenza. I bambini apprendono in modi diversi e devono essere liberi di imparare al loro ritmo, ognuno facendo progressi secondo le proprie attitudini, con un piano di apprendimento personalizzato, ma al tempo stesso con attività, giochi  il meno possibile promossi e/o guidati dall’ adulto. L’ambiente quindi è molto importante: quanto più è curato, attraente, funzionale al fare da sè, tanto più diventa promotore di crescita.

Il materiale

Nel metodo Montessori, i bambini sono incoraggiati a diventare “ricercatori” attivi della conoscenza. Il compito degli educatori è quello di predisporre ambienti e offrire strumenti (materiali, oggetti ed attività) che i bambini hanno la libertà di utilizzare per cercare risposte ai loro interessi esplorativi. Quindi una cura particolare è posta nella scelta delle attività da proporre ai bambini, tutte ben organizzate e poste in zone ben definite. Anche gli oggetti proposti hanno un ruolo fondamentale. Devono rispondere a un interesse del bambino e facilitare la concentrazione e l’esercizio individuale. Il loro utilizzo permette anche la costruzione della vita sociale (es. l’attesa del proprio turno sviluppa la pazienza)

L’adulto

L’insegnante, l’educatrice, l’adulto educante hanno il delicato compito di assistere senza intervenire, e di osservare: non giudicare, non incitare, non promuovere, non essere mai direttivi ma al tempo stesso non ridurre l’educazione allo spontaneismo. Se il bambino è considerato una persona attiva e competente, l’adulto allora non ne deve anticipare o sollecitare i bisogni, ma semplicemente seguire il bambino nella sua naturale esplorazione.

Per approfondire:

Impariamo dai bambini a essere grandi”

Con la prefazione di Vittorino Andreoli, questo libro propone un’antologia dei passi fondamentali e più illuminanti tratti dai libri di Maria Montessori.

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