La sperimentazione del metodo Mindfulness entra al nido

di dott.ssa Giovanna Parimbelli
Cosa significa meditare
Erroneamente a quanto comunemente si pensa, la meditazione non è solo una tecnica di rilassamento in anni che scorrono velocemente , ma è qualcosa di molto più profondo. Per quanto riguarda la pratica buddhista deriva dal termine “shine” che significa attenzione focalizzata, divenire cioè consapevoli del proprio pensiero, del proprio stare e ancor più del proprio essere.
Meditazione al Nido “Rilassiamoci Giocando”
L’idea di proporre un percorso di rilassamento guidato ed un lieve approccio alla Mindfulness nasce dall’esigenza di trovare una “pausa” e un momento per dedicarsi al presente in questa società sempre più frenetica. Lavorando con la fascia d’età 0-3 anni è sempre più evidente la tendenza, dei genitori, di scandire momento per momento le giornate dei figli, riempiendo così la quotidianità di attività e di “cose da fare”. Partendo da tale riflessione si è pensato di introdurre nell’offerta didattica di un nido la pratica quotidiana di tecniche di rilassamento adatte alla fascia d’età interessata (0-3anni) credendo fortemente dei benefici che essa possa generare.
La pratica di rilassamento può essere utile in generale per scaricare lo stress e le tensioni emotive fino ad alleviare o a determinare una graduale scomparsa di alcuni problemi che si manifestano con i sintomi somatici o comportamentali. Ma soprattutto portare ad un aumento della consapevolezza del corpo e delle emozioni, riduzione dello stato di agitazione, aumento della capacità di concentrazione ed attenzione.
Dalla pratica di rilassamento ci si aspetta che il livello di agitazione si abbassi e quindi il tempo dedicato al pranzo sia affrontato con maggiore serenità.
La pratica di rilassamento si svolgerà quotidianamente per la durata di 15 minuti prima del pranzo (tempo prolungato in cui i bambini restano seduti al tavolo) e successiva alle attività svolte in mattinata.
La costanza e la ripetibilità della pratica sono due fattori fondamentali per l’osservazione di un cambiamento nel comportamento dei bambini e il raggiungimento degli obbiettivi prefissati.
L’ambiente adibito per il rilassamento dovrà essere confortevole con materassini e cuscini, sarà messa una musica dolce di sottofondo e i bimbi saranno invitati dalla conduttrice a sdraiarsi. Attraverso il racconto di fiabe particolari e la narrazione di stati fisici. Il progetto è durato da Ottobre a Maggio lungo l’intero anno formativo 2015-2016, al termine del quale, è stata organizzata una riunione d’equipe per discutere della valenza del progetto e dei cambiamenti eventualmente rilevati.
La pratica di meditazione in ambito scolastico può insegnare ad avvicinarsi all’esperienza con una mente aperta e non condizionata, una mente che non si aspetta nulla se non di osservare e accogliere ciò che arriva attraverso i sensi e quindi riconoscere che ci possono essere diverse situazioni che richiedono risposte variegate.
Tale pratica sviluppa la capacità di porsi rispetto alla conoscenza in modo possibilista, aperto a notare le differenze e le novità, comporta la coltivazione di uno stato di coscienza caratterizzato da apertura alla novità, attenzione alla distinzione, sensibilità ai vari contesti, consapevolezza della molteplicità di prospettive, e di ri-orientamento nel presente.
Lavorando con bambini della prima infanzia è facile trovare questo sguardo possibilista e aperto alle novità, quindi la meditazione può aiutare il bambino a mantenere nella crescita quella apertura genuina verso il mondo che lo caratterizza.

PER SAPERNE DI PIU’: dal catalogo dei corsi Zeroseiplanet per educatrici di asilo nido e insegnanti di scuola dell’infanzia, il corso “PICCOLE PRATICHE DI MINDFULNESS: ATTIVITA’ ED ESPERIENZE EDUCATIVE NELLO 06”