La memoria del bambino
A cura di dott.ssa Angela Semeraro
Spesso chiediamo al bambino di rievocare degli episodi ed in essi di ricordare delle informazioni circa il vissuto delle azioni e dei sentimenti di una precisa esperienza.
Cosa succede al bambino quando compie un’esperienza.
Il bambino durante un’esperienza percepisce una certa quantità di dati tattili, visivi, uditivi, verbali, che sono come vere e proprie informazioni.
Queste vengono raccolte e trattenute brevemente dal registro sensoriale che, dopo aver riconosciuto tutti gli elementi di cui sono composte, le passa alla memoria di lavoro. Quest’ultima è un sistema che agisce nell’ elaborazione cognitiva delle informazioni e nella loro memorizzazione temporanea prima cioè che esse siano trasferite nella memoria a lungo termine.
Cos’è la memoria a lungo termine?
È un magazzino da cui è possibile rievocare informazioni. È un vero e proprio magazzino permanente per tutte le informazioni che, non essendo più in corso di elaborazione, fanno ormai parte del passato psicologico e che possono da qui essere per così dire “ripescate”.
È proprio da questa area che il bambino può rievocare tutte quelle informazioni da utilizzare in un preciso momento dell’esperienza piuttosto che in un altro.
Essa contiene anche le memorie provenienti dai vari canali sensoriali. Si parla di memoria visiva, olfattiva, gustativa, uditiva, tattile, propriocettiva e verbale.
Lo sviluppo di questi tipi di memoria non avviene in modo sequenziale e parallelo e la sua evoluzione varia da bambino a bambino.
Un bambino ad esempio può essere dotato di una buona memoria visiva e può invece essere carente in quella verbale.
È fondamentale dunque, da un punto di vista didattico, intervenire in modo da favorire l’incontro tra dati deboli e dati più forti in modo che le parti insufficienti che necessitano di integrazione si possano rinforzare.
Da cosa è costituita la memoria a lungo termine?
Essa comprende la memoria episodica e la memoria semantica : due aree in continuo scambio.
La memoria episodica, relativa alle esperienze personali del bambino è chiamata anche memoria autobiografica. Immagazzina informazioni, episodi, eventi di cui il bambino è stato protagonista e conserva gelosamente tutte le conoscenze procedurali come il saper nuotare o andare in bici ecc…….
La memoria semantica invece raccoglie tutte le conoscenze individuali acquisite con il linguaggio e organizzate in concetti e regole e rappresenta ciò che ognuno sa sui vari argomenti.
Questo ambito della memoria è rappresentabile come una rete lessicale nella quale le parole sono per esempio presenti in relazione con i nessi di tipo fonologico (parole che iniziano con le stesse lettere, che fanno rima tra di loro, che hanno lo stesso numero di sillabe).
È importante sottolineare che per la memoria episodica l’accesso per le informazioni è attivato dalle stimolazioni percettive mentre quello per la memoria semantica è attivato dalla codifica linguistica dell’esperienza.
Nel bambino è naturalmente presente e prevalente la memoria episodica e deve svilupparsi invece un po’ alla volta la memoria semantica. Il bambino che ha migliori capacità linguistiche è facilitato nel processo di espansione della memoria semantica.
COME POTENZIARE LA MEMORIA
Il potenziamento della memoria non avviene esclusivamente con l’esercizio meccanico ma necessita nel contempo dell’aumento delle conoscenze di base, del consolidamento delle capacità operative della memoria e dell’acquisizione di personali strategie mnemoniche.
I giochi che andremo a proporre ai bambini per il potenziamento della memoria dunque dovranno privilegiare innanzitutto sul piano pratico momenti di riflessione che consentano una verbalizzazione attenta, cosciente e piacevole.
I bambini non devono sentirsi costretti ma protagonisti entusiasti delle esperienze che staranno per rielaborare e raccontare.
GIOCHIAMO AL SACCHETTO DEI RICORDI
(GIOCO DA SVOLGERE IN PICCOLO GRUPPO)
- Adibiamo uno spazio accogliente e raccolto dove ci siano dei cuscini, un divano o un materasso.
- Prepariamo un sacchetto di stoffa colorata contenente alcuni cartoncini raffiguranti luoghi o oggetti (mare, montagna, automobile, aereo…….)
- Prepariamo un altro sacchetto contenente un burattino.
I bambini si mettono a loro agio nell’angolo predisposto. L’insegnante prende il sacchetto contenente il burattino e lo avvicina all’orecchio come per ascoltare qualcosa. Subito dopo dice ai bambini che lì dentro c’è qualcuno che vuole uscire per insegnarci un gioco.
Il burattino animato dall’educatrice si presenta e poi pesca dal primo sacchetto un cartoncino e racconta ai bambini un ricordo legato al luogo e all’oggetto rappresentato nel cartoncino.
In un secondo momento il burattino invita i bambini a fare lo stesso mentre lui ascolta interessato ed interviene se necessario.
GIOCHIAMO AL SACCHETTO DELLE RIME
(GIOCO DA PROPORRE IN PICCOLO GRUPPO)
- Prepariamo un sacchetto di tessuto colorato contenente oggetti o cartoncini rappresentanti animali, fiori ecc.
- Prepariamo un altro sacchetto contenente altri oggetti e cartoncini, tenendo presente che alcuni di essi devono fare rima con quelli del primo sacchetto.
Riuniamo il gruppo dei bambini in cerchio. Ciascuno pesca un oggetto o un cartoncino dal primo sacchetto, lo verbalizza e lo tiene davanti a sé.
L’insegnante pesca uno ad uno gli oggetti ed i cartoncini del secondo sacchetto. Il bambino che ha l’oggetto che fa rima con quello pescato dall’insegnante, alza la mano, va a prenderlo e lo tiene con sé. Gli oggetti che non hanno rima con niente saranno messi da parte.
Al termine del gioco si cercano poi in classe gli oggetti o verbalmente solo le parole che facciano rima con gli oggetti ed i cartoncini messi prima da parte.
LE MASCHERE SMEMORATE
(GIOCO DA PROPORRE AL GRUPPO CLASSE)
- Vestiamo i bambini in maschera.
- Allestiamo lo spazio gioco con un paravento, un tappeto lungo e due corde per delimitare lo spazio passerella.
Facciamo sedere un gruppo di bambini da un lato della passerella e il resto uno ad uno sfilano per far vedere bene il loro costume.
Sfilano un prima volta per far vedere bene il loro vestito ed una seconda volta si dimenticano qualcosa, ma che cosa?
Ad esempio Zorro esce prima con il cappello e poi senza. I bambini dietro la passerella devono indovinare cosa manca alla maschera appena vista.
VARIANTE :
Facciamo indossare ai bambini un capo di abbigliamento che non ha nessuna attinenza con il costume indossato.
Ad esempio, Zorro con il cappello di Arlecchino.
Vediamo se i bambini saranno pronti ad indovinare cosa non va.
Questo sarà un gioco divertente che coinvolgerà tutti i bambini.
Fotografiamo le passerelle, creiamo un bel cartellone e tutti insieme divertiamoci a ricordare questo gioco ogni volta che desideriamo.
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