Imparare i colori attraverso il gioco

Conoscere i colori, riconoscerne le sfumature e le possibilità combinatorie sono processi che i bambini acquisiscono secondo percorsi più o meno lunghi, e rappresentano tappe molto importanti nello sviluppo e nella loro crescita. Si possono definire 3 diverse tappe di apprendimento, in cui gradualmente i bambini apprendono a:

  1. riconoscere il colore
  2. imparare il nome corrispondente
  3. associare al colore le sue sfumature

Attraverso queste tappe di apprendimento i bambini gradualmente acquisiscono il concetto di colore, partendo in genere dai primari e dai colori puri, per approfondire sempre più con il tempo la conoscenza delle sfumature.

  RICONOSCERE IL COLORE

Tutto intorno a noi è colorato, siamo immersi nei colori, anche la natura ci chiama a questa diversità cromatica. Già dai 6 mesi i bambini hanno la struttura dell’occhio che percepisce tutti i colori, anche se non li sanno nominare. Non diamo per scontato infatti che per i bambini sia semplice discriminare i vari colori. E’ un processo lungo, che richiede diversi passaggi e l’acquisizione di diverse abilità.

  IMPARARE IL NOME DEI COLORI Associare il nome del colore a ciò che i bambini vedono nella realtà di tutti i giorni, e capire che di un colore ci possono essere infinite sfumature, e dare un nome a queste sfumature (un nome anche inventato, o meglio personalizzato): è un processo di arricchimento che può essere stimolato attraverso attività ed esperienze da proporre al nido e alla scuola dell’infanzia.

ASSOCIARE AL COLORE LE SUE SFUMATURE

Johannes Itten (1888-1967), pittore, dedicò tutta la sua vita allo studio delle teorie dei colori. L'”Arte del colore”, che uscì per la prima volta nel 1961, è il frutto dell’attività di tutta una vita, sia di artista, sia di docente, soprattutto alla Scuola di Vienna e al Bauhaus. Ebbene, il pittore Itten diceva:

Se io dico rosso e nella stanza ci sono 50 persone, ogni persona si immagina un rosso di tipo diverso.

Il verde è sempre verde? O piuttosto non diventa “verde limone, verde drago, verde erba, verde foglia d’autunno che è anche un po’ giallina…. verde cinese, erba del fango, verde della menta, verde chiaro, verde acqua, verde extraterreste, verde molto rosso, verde normale, un po’ nero, quercia, un po’ albero, bottiglia, oro, che sa di campagna, dell’acqua quando piove…“?. Queste sono frasi dei bambini dell’età di 5 anni in risposta alla domanda “Se dico verde, che verde vedi?”. Notiamo le sinestesie: “verde che sa di campagna”!. Le sinestesie, che sono l’unione di sensazioni visive, tattili, olfattive, gustative… , sono molto frequenti nei bambini. Da adulti, perdiamo un po’ la capacità di associare le diverse sensazioni.

Quali giochi proporre?

Possiamo proporre ai bambini fin dai 18 mesi giochi ed attività per sviluppare le loro capacità osservative, e successivamente dai 2 anni in poi giochi per stimolare la restituzione verbale dei colori.

Come gioco fondamentale, quello di FARE i colori con i bambini, lavorando su un solo colore per volta. Invece che utilizzare colori preconfezionati, proponiamo ai bambini di combinare i colori primari (ad esempio giallo e blu per creare infiniti verdi), e invitiamo i bambini a verbalizzare e definire i diversi risultati ottenuti.

Con i bambini più grandi della scuola dell’infanzia, possiamo proporre una sorta di caccia del tesoro dei colori, giocare a riconoscere il colore nell’ambiente intorno a noi, chiedendo poi come si fa a farlo, e permettendo loro di provare e riprovare fino a che non ottengono il risultato che secondo loro (e non secondo noi) è significativo.

    Raccogliere foglie e altri oggetti naturali e associarli ad un colore costituisce un importante passo nel riconoscimento delle infinite sfumature dalla natura intorno a noi.        

Per il riconoscimento dei colori, possiamo trarre qualche suggerimento anche dal metodo montessoriano che propone delle scatole dei colori (la “Scatola dei colori montessoriana”).

Riportiamo a tale proposito il contributo di Sara Gargiulo, che adotta il metodo montessoriano con i bambini della scuola Adolphe Ferriere di Napoli:

L’ importanza della condivisione è fondamentale per chi lavora nel mondo della scuola e per questo  propongo per la conoscenza dei colori di utilizzare la scatola delle spolette dei colori ideata da Maria Montessori. Originariamente le spolette dei colori erano realizzate in legno rivestito di stoffa , oggi invece sono realizzate in legno colorato o in plastica. Già all’ età tra i 2/3 anni si possono iniziare a proporre nei bambini esercizi di appaiamento per la conoscenza dei colori primari. All’ interno della mia esperienza lavorativa presso la scuola  ho deciso di rifare le spolette dei colori attraverso l’ uso di cartoncini di diverso colore.

L’ intento di questo materiale è di educare il campo visivo del bambino per la conoscenza dei colori e allo stesso tempo di migliorare la motricità fine, la capacità di concentrazione e la memoria nonché acquisire un vocabolario specifico.

Le spolette dei colori di Maria Montessori si chiamano così perchè inizialmente si utilizzavano rocchetti di legno con filo colorato avvolto intorno. Oggi sono realizzabili anche con il fai-da-te colorando delle tavolette di legno oppure, più semplicemente, utilizzando i cataloghi di colori degli imbianchini, tagliati opportunamente e incollati su cartoncino. Sono utili per allenare il senso visivo alla percezione della differenza tra le diverse tonalità.


PER SAPERNE DI PIU’: dal catalogo dei corsi Zeroseiplanet per educatrici di asilo nido e insegnanti di scuola dell’infanzia, il corso “IL COLORE PERCEPITO, AGITO E RACCONTATO
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