CORONAVIRUS: cosa fare in scuole dell'infanzia e asili nido?

emergenza Coronavirus.

Asili nido e scuole di ogni ordine e grado rimangono chiuse, per ora fino a marzo, in diverse regioni italiane: per ora Lombardia, Veneto e Piemonte, ma attendiamo aggiornamenti minuto per minuto.

Il Ministero ha emanato una nuova Circolare che riguarda i bambini che frequentano i servizi educativi dell’infanzia, che è stata recepita dalla Regioni che come sappiamo hanno competenze in materia di servizi educativi, in merito alle precauzioni da prendere per arginare e contenere il più possibile il virus.

La circolare del Ministero della Salute per le scuole è ispirata “al principio di massima precauzione” nei confronti dell’epidemia;  aggiorna e rinforza le misure emanate precedentemente in ambito scolastico per garantire la massima precauzione in relazione all’evoluzione dell’epidemia, e ribadisce che l’indicazione a restare a casa per gli studenti che non presentano sintomi è su base volontaria; prevede inoltre il coinvolgimento del personale sanitario per il monitoraggio dello stato di salute e l’eventuale comparsa di febbre nei bambini e ragazzi.

Di fatto nella circolare viene assegnato un compito di massima responsabilità ai responsabili e titolari dei servizi educativi  quello di  ad attivare, su segnalazione delle singole famiglie dei bambini rientrati in Italia da zone a rischio della Cina, i Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie. Saranno questi, a loro volta,ad effettuare la ‘sorveglianza attiva e quotidiana’, proponendo la permanenza volontaria a casa del bambino fino al completamento del periodo di 14 giorni; gli stessi Dipartimenti dovranno poi dare comunicazione, al termine del periodo di sorveglianza, dell’esito positivo del monitoraggio.

In sostanza quindi, nelle zone che per ora sono escluse dalla quarantena generale per motivi di salute pubblica, la quarantena di due settimane dei bimbi piccoli che rientrano da zone a rischio è per ora volontaria, e non obbligatoria. Si richiede la massima collaborazione anche ai servizi educativi nel monitoraggio attivo. Nella regione Liguria ad esempio si richiede che:

Il dirigente scolastico che venga a conoscenza dalla famiglia, dell’imminente rientro a scuola di un bambino/studente proveniente dalle aree sopra citate – si legge nella circolare – dovrà informare il Dipartimento di prevenzione della propria Asl di riferimento per mettere in atto una sorveglianza attiva, quotidiana, per la valutazione della eventuale febbre ed altri sintomi, nei 14 giorni successivi all’uscita dalle aree a rischio, o ogni altro protocollo sanitario ritenuto opportuno ai sensi della normativa vigente.

  Le circolari del Ministero: leggi qui >>> Quali sono i pericoli per la salute infantile?
I bambini, soprattutto quelli sotto i 2 anni, hanno un sistema immunitario ancora immaturo, e insieme agli anziani e ai malati cronici, sono i soggetti più vulnerabili alle infezioni respiratorie acute.
Il coronavirus può dare come complicazione polmonite virale.  A differenza della comune polmonite batterica, quella da SARS-CoV-2 non può essere curata con gli antibiotici. Al momento non esistono però farmaci antivirali specifici, e neppure un vaccino specifico. La terapia consiste quindi nell’alleviare i sintomi con anti-infiammatori, antipiretici e idratazione, ma soprattutto nel rigoroso isolamento del paziente.
La “medicina” più immediata ed efficace contro il Coronavirus è quindi impedire che esso continui a propagarsi.
Quali sono i pericoli per la salute degli educatori e insegnanti?
Una dei primi contagiati è anche una donna insegnante che però essendo incinta non si recava a scuola da alcune settimane.
La categoria insegnanti ed educatori è particolarmente esposta a vari tipi di contagio, essendo sempre a stretto contatto con comunità infantili.
Il Ministero per ora ha emanato una circolare in cui si ritiene sufficiente adottare le comuni misure preventive della diffusione delle malattie trasmesse per via respiratoria, e in particolare: lavarsi frequentemente le mani; evitare i contratti stretti e protratti con persone con sintomi simil influenzali. adottare ogni ulteriore misura di prevenzione dettata dal datore di lavoro. Da parte nostra aggiungiamo come consiglio:
  • utilizzare sempre guanti di protezione durante il cambio e l’igiene dei piccoli
  • eliminare il prima possibile in sacchetto impermeabile, i fazzoletti di carta e le salviette utilizzati.

In attesa di protocolli igienico sanitari specifici per i virus più pericolosi, sono sempre valide le norme igieniche che prevedono un frequente ricambio d’aria negli ambienti, oltre alle normali precauzioni di buone prassi igieniche, come quelle consigliate dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma.

In questa fase dell’anno ci troviamo nel picco della diffusione dell’infezione influenzale: i comportamenti da adottare sono gli stessi che prevengono comunemente anche l’influenza. La prevenzione ha regole universali come lavarsi le mani frequentemente, starnutire e tossire coprendo le vie aeree (narici e bocca, con un fazzoletto possibilmente monouso o con il gomito flesso), evitare contatti ravvicinati con persone malate.

LAVARE LE MANI L’igiene delle mani, per adulti e per bambini, è fondamentale, perché attraverso le mani possiamo venire in contatto con numerose infezioni, causate da germi trasmessi da altre persone, presenti sulle superfici o trasmesse da alimenti. È necessario lavare le mani:

– Prima di mangiare; – Prima e dopo la preparazione del cibo; – Dopo l’uso del bagno, anche quando si cambiano i pannolini o dopo avere aiutato i bambini nell’uso dei servizi igienici; – Dopo aver pulito il bagno e la cucina; – Tutte le volte in cui sono visibilmente sporche.

Le mani vanno sempre lavate prima di: – Medicare una ferita; – Preparare e somministrare medicine; – Mettersi le lenti a contatto.

Il lavaggio va fatto con acqua e sapone, strofinando bene le dita, il palmo e il dorso, per circa 20 secondi, e sciacquando poi bene con acqua corrente.

PULIRE E IGIENIZZARE CUCINA E BAGNO

Prestiamo particolare attenzione all’igiene delle superfici. Per la cucina ricordiamo le consuete prassi igieniche previste dalle normative: le superfici della cucina e dei bagni possono facilmente venire contaminate da germi. Per questo è importante che vengano utilizzati prodotti efficaci non solo per pulire, ma anche per disinfettare, come l’ipoclorito di sodio, che ha un’elevata efficacia contro virus e batteri. Le spugnette utilizzate per la pulizia devono essere dedicate ad ogni specifico ambiente, così come i guanti, e dopo l’uso vanno lavati con acqua calda. Infine, è importante che i rubinetti vengano regolarmente decalcificati. Decalcificare è importante perché il calcare costituisce un microambiente favorevole alla crescita dei batteri, protetto per la prolificazione dei germi.

PREPARARE I CIBI IN MANIERA SICURA Le conoscenze di cui disponiamo al momento ci dicono che la trasmissione di questo virus avviene prevalentemente per contatto tra le persone e non per via alimentare. Tuttavia, per evitare qualsiasi tipo di rischio, è importante seguire in modo rigoroso le regole della pulizia e della separazione dei cibi previste dall’Haccp. Per la pulizia, è necessario:

– Lavare le mani prima e dopo la preparazione degli alimenti; – Lavare con acqua calda e sapone tutte le superfici e gli utensili utilizzati per la preparazione di un cibo prima di usarli di nuovo per prepararne un altro; – Lavare le spugnette utilizzate per la pulizia con acqua calda, ad esempio mettendole nella lavastoviglie, o mettendole per 30 secondi nel forno a microonde; – Lavare bene sotto l’acqua corrente tutta la frutta e la verdura, anche quella che si sbuccia.

Per la separazione invece è importante tenere sempre separati i cibi crudi dai quelli cotti, sia durante la preparazione che durante la conservazione. Ad esempio, il cibo cotto non va mai messo nel piatto in cui è stato appoggiato lo stesso cibo prima della cottura.

AREARE GLI AMBIENTI Per il Coronavirus il contagio da persona a persona avviene per contatto a breve distanza e non per via aerea: ciò significa che si può contrarre il virus attraverso uno starnuto o un colpo di tosse emesso da un soggetto malato entro circa un metro di distanza, ma non semplicemente respirando l’aria di una stanza nella quale è presente una persona già contagiata, come avviene invece nel contagio dell’influenza.

È comunque molto importante areare gli ambienti del nido e della scuola il più possibile, in modo da favorire il ricambio dell’aria e l’eliminazione dei germi presenti. Se la zona in cui si trova il nido è molto trafficata è opportuno che il ricambio dell’aria sia svolto nelle ore di minor traffico.

CONTROLLARE E IGIENIZZARE GLI IMPIANTI

Per l’igiene dell’aria è importante anche fare una buona manutenzione e pulizia dei filtri degli impianti di condizionamento, sia se vengono utilizzati per l’aria fredda in estate sia per avere aria calda in inverno. I filtri dei sistemi di condizionamento trattengono pulviscolo quindi devono essere manutenuti secondo le istruzioni d’uso, comunque togliendo la polvere dalle bocchette esterne e pulendo il filtro interno (come abbiamo indicato anche qui >>>)

 

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